L’atterraggio

Il commento più divertente mi ha dipinto come ‘il solito comunista polemico’, quello più antipatico mi ha definito ‘segaiolo’. Di solito la verità sta nel mezzo… o magari entrambe le scuole di pensiero potrebbero essere errate o corrette, chi può dirlo? Ok, vi confesso che del secondo commento non mi curo proprio. E in ogni caso… è questa la maniera più appropriata per cominciare questa nuova fase della nostra esistenza (individuale e collettiva)? E’ questa la concordia di cui abbiamo bisogno in questo momento?

Non mi curo di quel commento. Ma, fatto stranissimo, mi offre comunque lo spunto per alcune riflessioni. La situazione era semplicemente questa: a me proprio non andava di festeggiare (come un hooligan, peraltro) le dimissioni di Silvio Berlusconi dal suo incarico di Presidente del Consiglio Italiano. Le ragioni sono parecchie.

Innanzitutto ritengo che allo stato attuale delle cose noi italiani siamo messi davvero male. Abbiamo un debito pubblico praticamente insostenibile, oberati dal quale non possiamo nemmeno sognarci di poter rilanciare l’economia. Di nuovi posti di lavoro nemmeno a parlarne. Il prezzo salato, il debito, lo paghiamo noi giovani. Noi che nemmeno lo abbiamo contratto. Allo stato attuale delle cose, mi sento piuttosto sconfortato. Non mi va di andare a festeggiare. A prescindere. Ma mi si da’ del segaiolo, perchè “a queste cose poi ci si pensa”. O magari non ci si pensa? Magari è proprio questa ‘insostenibile leggerezza dell’essere italiani’, il problema della nostra popolazione? Preferisco evadere alle mie stesse domande.

Per quel che mi riguarda la colpa di questo debito potrebbe anche essere di Berlusconi. O magari è vero solo in parte, magari il debito ce lo trasciniamo dal dopoguerra, la nostra crescita economica è stata sempre parecchio lenta e le nostre classi dirigenti non sono mai state capaci di intervenire in maniera efficace. Ok, poi è arrivato Berlusconi e ha pensato esclusivamente a curare il suo orticello. Adesso si è dimesso, deo gratias. Non mi va di festeggiare ugualmente, non abbiamo risolto il problema e comunque in questi tre anni e mezzo Berlusconi è stato in buona compagnia. Affiancato da un’opposizione di rincoglioniti che molto avrebbero potuto fare per contrastarlo sul terreno meramente politico e poco hanno fatto. Non mi va di festeggiare, la classe politica ha fallito tutta. Non è bello rendersi conto di non avere una classe politica.

In termini spiccioli, Berlusconi lo hanno cacciato le Banche Europee. Non mi va di festeggiare. Se è vero che le opposizioni non hanno fatto abbastanza, per cacciare Berlusconi, è altrettanto vero che la popolazione italiana non ha fatto NULLA. In Spagna gli indignados sono in piazza da Maggio, noi preferiamo stare adagiati sulle nostre comode poltrone. Oh, però quando dobbiamo fare la nostra paginetta Facebook degli indignati italiani ci mettiamo meno di 24 ore a copiarla uguale da quella spagnola. Ma di occupare le Piazze non se ne parla. Poi, però, siamo più che pronti a salire sul carro dei vincitori. Vincere facile e fare gli ultrà è sempre bello, siamo bravi in questo.

Mi chiedo quante persone hanno anche votato Berlusconi, tra la gente che festeggiava davanti al Quirinale. Il problema è sempre quello, anche questo ce lo trasciniamo dal dopoguerra. Noi ci si interessa sempre troppo poco alla cosa pubblica. Schifiamo la politica perchè “tanto sono tutti uguali” e, dovendo scegliere il male minore, finiamo sempre per sposare in toto la causa di quel movimento di massa che in un dato momento storico meno esprime qualcosa che anche soltanto si avvicini a un’idea (politica). Noi italiani ci si sente parecchio tutelati, dalle soluzioni poco impegnative. Guai a noi rischiare d’essere oberati da qualsivoglia affanno che abbia a che fare con la cosa pubblica. Festeggiare per la caduta del ‘capro espiatorio’… bene, anche quella è una soluzione di comodo che ha la stessa radice del voto berlusconiano. Ma anche di quello antiberlusconiano, a ben vedere.

Ultima riflessione: siamo un popolo di barbari. Se Berlusconi non fosse stato scortato da varie pattuglie di carabinieri e poliziotti… se non ci fossero state le transenne… beh, io penso che avrebbe fatto la stessa fine di Gheddafi. Difatto è come se fosse accaduto davvero. Con alcune, piccole differenze: fortunatamente a Berlusconi è andata bene, Gheddafi sul suo popolo sparava, malgrado lo sgradevole epilogo il Cnt lo ha combattuto. Non mi sento felice per lo spettacolo offerto in mondovisione, non mi va di festeggiare.

Dimenticavo: non è detto che Berlusconi sia finito per sempre. Gli italiani hanno la memoria corta e per quello che ne posso sapere io potrebbe ricandidarsi fra un anno e mezzo accollando a Monti le colpe delle manovre ‘lacrime e sangue’ che i nostri portafogli si apprestano a subire, come è inevitabile. Non solo non mi va di festeggiare, ma non intendo nemmeno pensarci.

Ah. Comunque sono contento anche io che Berlusconi non sia più il Presidente del Consiglio.

“E’ la storia di una società che precipita… e che mentre sta cadendo si ripete, per farsi coraggio: ‘Fin qui tutto bene. Fin qui tutto bene. Fin qui tutto bene’… ma il problema non e’ la caduta. E’ l’atterraggio”.

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4 risposte a L’atterraggio

  1. Anonimo ha detto:

    …spot on! da solito comunista segaiolo a solito comunista segaiolo condivido l’analisi. hai toccato un punto fondamentale: il signor B. (almeno negli ultimi tempi) non è stato delegittimato ‘politicamente’ bensì dalle Banche Europee. Dettaglio importantissimo.E mentre tutti festeggiano (anche solo virtualmente, tanto c’è sempre l’opzione “mi piace”) salendo sul carro che dai Monti scende a valle, pochi, pochissimi si rendono conto che il problema, in caduta libera, è proprio l’atterraggio.
    Poniz

    p.s.
    dilungati pure nelle risposte, c’è bisogno di scrittura come la tua (e non di dilaganti copy & paste selvaggi di stampo feisbucchiano)

  2. oicim ha detto:

    ciao solito comunista segaiolo,

    è bello parlare con altri comunisti segaioli!
    Ti ringrazio per questo tuo commento! E’ bello non sentirsi soli, è bello sentirti… e poi mi lusinga, te lo confesso! Comunque… a dire il vero c’è anche bisogno di scrittura come la tua, se ci pensi un attimo! Io, in fondo, lo faccio solo un po’ per noia! eh eh! 🙂

    • Anonimo ha detto:

      …visto, caro mio, non c’è niente di peggio dei soliti comunisti segaioli che passano le giornate a complimentarsi telematicamente mentre il signor B. fa i salti mortali per far fare il salto (mortale) alla nostra Italia.
      Seriamente, ho condiviso quella sensazione di “distacco” in una situazione in cui tutti – vizietto tipicamente italico – scagliavano pietre stringendo ancora rose nell’altra mano. Una carezza in un pugno. (a ben pensarci, spingendo la metafora oltre i limiti del politicamente corretto, quale nome migliore per il manifesto PSSC?)

      un abbraccio dal neo segretario del Partito dei Soliti Segaioli Comunisti

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